Versione Accessibile Vai
Home Page Home Page
Presentazione Veg*anismo Vivisezione Pelle e Pellicce Circhi e Zoo
Caccia e Pesca Animali domestici Animali selvatici Iniziative E noi?
 
Home : Vivisezione: Articoli: Mitologia II

Articoli sull'antivivisezionismo

 
Introduzione [ 2 ]
Perchè no
Contraddizioni
 
Moderna mitologia [ 7 ]
Mitologia I
Mitologia II Articolo Corrente
Mitologia III
Mitologia IV
Mitologia V
Mitologia VI
Mitologia VII
 
Inutilità [ 0 ]
Nessun articolo presente in questa sezione.
 
Sofferenza [ 0 ]
Nessun articolo presente in questa sezione.
 
Pericolosità [ 1 ]
Costo umano
 
La guida di VIVO [ 4 ]
VIVO - Introduzione
VIVO - Parte 1
VIVO - Parte 2
VIVO - Parte 3
 

Vivisezione - Una mitologia moderna - Parte II

Mito 01 - Le persone che si oppongono alla vivisezione sono come i nazisti.

Non ho elencato i “miti” secondo un particolare ordine, ma se l’avessi fatto questo sarebbe probabilmente rimasto al primo posto in quanto tra tutte le affermazioni è la più oltraggiosa. Da dove ha origine questa mistificazione dei fatti? In buona parte si spiega con il fatto che Hitler, in un periodo della sua vita, adottò probabilmente un regime dietetico pressoché vegetariano per motivi di salute. Quanto detto, associato al fatto che, a quanto pare, egli era molto affezionato al suo cane, un pastore tedesco, si ritiene essere una prova sufficiente ad affermare che Hitler fu una specie di attivista per i diritti degli animali! Un’altra storia spesso riportata riguarda la disposizione emanata da Göring nel 1933 che proibiva la vivisezione in Prussia. All’epoca fu pubblicata una vignetta che rappresentava un gran numero di animali da laboratorio nell’atto di rendere onore a Göring. Ora, ciò che il proclama di Göring significava per gli animali da laboratorio non aveva niente a che fare con la fine della vivisezione in Germania, così come noi oggi la intendiamo. Durante gli anni di guerra, in Germania furono condotte sperimentazioni animali ed altre prove e, accanto a queste, nei campi di concentramento ebbero luogo persino sperimentazioni sugli esseri umani. Durante il regime nazista era previsto per legge che medicinali ecc. venissero testati sugli animali prima di un loro utilizzo sull’uomo.

Sulla base delle abitudini alimentari di un singolo nazista e della presa di posizione a sfavore della vivisezione di un altro nazista, si presume che sia logico trarre la conclusione che vi sia un parallelismo diretto tra l’attuale movimento anti-vivisezionista ed il partito nazista, sebbene sia chiaro che la stragrande maggioranza dei nazisti, o quanto meno dei gerarchi, non fu affatto contraria alla vivisezione.

Nessun difensore dei diritti degli animali che io abbia mai incontrato potrebbe essere descritto come un nazista. In effetti, ho trovato solitamente che le perone che si preoccupano degli abusi nei confronti degli animali si interessano allo stesso modo delle violenze perpetrate ai danni delle persone e provano orrore per ciò che è accaduto nella Germania nazista.

Vi sono voci di gruppi di neonazisti coinvolti in proteste per i diritti degli animali. Qualora ciò accada in relazione al movimento per i diritti degli animali, il fatto è increscioso esattamente come quando si verifica in altri ambiti quali le partite internazionali di calcio oppure nel corso di vertenze sindacali, come ad esempio per lo sciopero dei minatori. Ricordo addirittura il caso in cui il candidato conservatore per il Stockton South fu costretto a ritirarsi dalle elezioni perché si scopri avere legami con il Partito Nazionale Britannico ma, ciononostante, non giunsi mai alla conclusione che il Partito Conservatore sia di matrice neonazista.

Il movimento per i diritti degli animali ha molti più punti di contatto con la lotta contro il sessismo, contro il razzismo e così via, ed è ridicolo paragonarlo ad un movimento fascista.

Mito 02 - La vivisezione è fondamentale nella ricerca di cure per malattie quali il cancro o l’AIDS.

Penso che la maggior parte delle persone istintivamente senta che la vivisezione è una pratica moralmente ripugnante e perciò è naturale che i vivisettori debbano tentare di stabilire un legame tra il mantenimento di tale metodologia ed una non procrastinabile cura contro i tumori e così via. Sebbene l’inutilità di dati animali, perfino in questo campo, risulti sospetta, essi possono almeno contare sul fatto che l’opinione pubblica presterà favorevolmente orecchio alla loro causa e potrebbero essere in grado di convincere molte persone che le obiezioni morali sono soverchiate dai possibili benefici. Altri tipi di vivisezione sono molto più difficili da giustificare, come ad esempio i test su prodotti chimici ad uso industriale ed agricolo, sui cosmetici e sulle relative materie prime, e sui prodotti per la pulizia della casa.

Una procedura particolarmente riprovevole è rappresentata dal test denominato Dose Letale 50% (LD50). Alcuni tra gli stessi ricercatori sono contrari al test LD50, non a causa di qualsivoglia forma di attenzione nei confronti degli animali utilizzati allo scopo, ma perché considerano tale procedura in termini di spreco di risorse umane ed inoltre costituisce un potenziale pericolo per gli uomini a causa della scarsa affidabilità dei risultati ottenuti. Per un certo periodo di tempo sono stati resi disponibili dei metodi alternativi, alcuni di essi facenti ancora sfortunatamente uso di animali sebbene in numero drasticamente ridotto. Verso la fine del 2000 dei membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), che rappresenta le 29 nazioni con maggior ricchezza, votarono per l’abolizione di questi test, malgrado la resistenza iniziale da parte di America e Giappone. Si spera che nel momento in cui leggerete questo scritto, la procedura LD50 sarà stata eliminata, sebbene nel Regno Unito una sua variante potrebbe essere ancora utilizzata per testare i vaccini. L’LD50 fu introdotto nel 1927 come mezzo per stimare la tossicità di sostanze chimiche sull’organismo umano e deriva il suo nome dal fatto che il protocollo prevedeva la somministrazione ad un gruppo di animali di laboratorio, verosimilmente ratti, di prodotti chimici fino a causare il decesso del 50% della popolazione in esame. Questa prova avrebbe dovuto essere abolita già anni fa in quanto è stato evidenziato che il suo utilizzo, nel Regno Unito, rappresenta una violazione dello “Scientific Procedure Act” in virtù dell’ accertata disponibilità di metodi alternativi e se oggi ce ne stiamo finalmente sbarazzando è grazie la lavoro di gruppi quali l’Unione Britannica Contro la Vivisezione (BUAV).

Il “Draize eye test” viene eseguito costringendo un certo numero di conigli all’immobilità, ognuno nella sua gabbia specificatamente progettata, formando una “coppa” con la loro palpebra inferiore e riempiendola con la sostanza chimica da testare. Gli effetti sugli occhi dei conigli vengono scrupolosamente controllati e possono variare da una lieve irritazione ad una grave deturpazione.

Alcuni scienziati sostengono che l’occhio del coniglio è più sensibile dell’occhio umano mentre altri affermano il contrario, inoltre ci si pone ampiamente la domanda se gli effetti a breve termine dovuti alle sostanze chimiche e riscontrati sugli occhi dei conigli possano dar qualche indicazione sugli effetti a lungo temine che le stesse avrebbero sugli occhi umani. Dopo la scomparsa del test LD50, questa sarà probabilmente la prossima procedura consolidata ad essere presa di mira e si spera che gli antivivisezionisti saranno in grado di spingere verso l’adozione di metodologie alternative che non prevedano l’utilizzo di animali.

Altre sperimentazioni sugli animali sono quelle utilizzate per valutare la cancerogenicità e gli effetti teratogeni di nuove sostanze chimiche e/o medicinali. Vi sono seri dubbi scientifici a tal riguardo e sono disponibili centinaia di esempi nei quali un medicinale od una sostanza chimica possono avere un tipo di effetto su alcuni animali ma un esito totalmente differente su gli uomini o su altre specie animali.

Uno dei fallimenti più clamorosi in ambito di sperimentazione animale è stata l’incapacità di dimostrare la correlazione tra fumo e cancro ai polmoni, correlazione definitivamente stabilita grazie agli studi effettuati prendendo invece in esame la popolazione umana.

Un ulteriore uso della vivisezione è recentemente (Settembre 2000) assurto alla ribalta della cronaca in seguito alla denuncia del Daily Express nei confronti dell’Imutron/Huntingdon Life Sciences (HLS), nella quale veniva messa in risalto l’eccessiva sofferenza inflitta a dei babbuini non nati in cattività. In uno di tali esperimenti nel collo dei babbuini veniva trapiantato il cuore di maialini transgenici.

[ Continua... ]

Tratto dal sito: www.catleugh.freeserve.co.uk

Versione originale: http://www.catleugh.freeserve.co.uk/vivmyths.htm

Importante: tutti gli articoli sono stati riprodotti per gentile concessione dei rispettivi autori. Consultate la pagina originale per informazioni sul copyright dei singoli pezzi. Il fatto che degli autori ci abbiano autorizzati a pubblicare i loro articoli non implica in alcun modo che condividano tutte le idee espresse in questo sito.

Introduzione
Articoli
Dati e statistiche
Link utili
Risorse
Giù la maschera!
Cosa Fare

"Mentre riposi comodo nel tuo letto questa notte, prova a immaginare il dolore e la sofferenza che [ gli animali nei laboratorio ] provano giorno dopo giorno e notte dopo notte." -- Ricki Rockett

 
/* Contattaci */